mercoledì 30 marzo 2011

I limiti sono lontani… non ci sono più limiti nella mia testa.

Qualche tempo fa ero capitato sul sito dell’Eco Trail di Parigi, e mi ero detto toh guarda che bello un trail in piena città con arrivo sulla Tour Eiffel, avevo anche pensato che Torino si sarebbe prestata per un evento simile magari con arrivo sulla Mole.
Quest’anno quelli di SpiritoTrail cosa si inventano? L’estrazione di 5 iscrizioni all’EcoTrail di Parigi, ehm, partecipo, tanto non ho mai vinto niente ad estrazione, infatti il giorno dell’estrazione controllo, niente anche questa volta.
Sbagliato! Mi manda una mail Mau “senti uno ha rinunciato e sei il primo estratto di riserva, ti interessa?”
Ci penso su un giorno, cribbio mi devo anche allenare! Accetto! “Guarda Mau va bene faccio la 80” Mau: “Puoi fare anche la 50!” Io “No scusa la 50 non arriva sulla Tour Eiffel”
…ora mi tocca correre.
Va bene, ora tocca allenarsi, prendo la tabella dal sito Trail Running Brescia, ho bisogno di darmi una regola, una traccia, altrimenti non ci riesco, l’ho applicata quasi alla lettera, saltato solo i facoltativi e ho fatto pochissimo dislivello, tanto a Parigi ci sono 1500m su 80km. Era vent’anni che non facevo le ripetute e in effetti non mi fanno un gran che bene, mi ritorna un po l’infiammazione al tendine di achille, le ultime due settimane mollo un po’ e mi faccio anche dare una raddrizzata dalla mia osteopata.
Quel che fatto è fatto, il Venerdì mattina parto con il TGV, arrivo a Parigi fa un caldo impressionante, se fa così domani muoio! Appena scendo dal treno mi telefona Nicola altro fortunato estratto del concorso, ci troviamo al ritiro pettorali, facciamo conoscenza, ci scambiamo due impressioni, le nostre speranze.
Ogni tanto guardo in sù, sono sulla riva della Senna la Tour è lì, mi vengono i brividi, domani sera, anzi domani notte spero di essere lassù, anzi, devo essere lassù!


Ci troviamo a cena con Daniele altro estratto, lui farà la 50km, insalatona, pasta e poi a nanna, ho scelto un albergo non troppo lontano dall’arrivo, così domani notte, non avro tanta strada da fare per buttarmi sul letto, nel tragitto per l’albergo c’è una bella scalinata, con scale mobili, speriamo siano ancora accese in piena notte!
Ore 7e20 sveglia, ma è già un po’ che sono sveglio, l’agitazione sale, colazione e poi via verso la stazione della RER, Nicola è già lì siamo tutti e due in anticipo, scendiamo in stazione, arriva subito il treno è pieno zeppo di trailer che spettacolo!


E’ già lungo il viaggio in treno, figurati tornare a piedi!
Il treno si svuota in parte alla partenza della 50km, poi è la nostra volta, da lì proseguiamo in bus, alla fermata troviamo Massimo e Claudio, arriviamo alla partenza, siamo praticamente i primi, ci svacchiamo sul prato e approfittiamo del buffet, pan de epices, pluncake, tè bollente (da farsi con la bustina). Mi preparo, metto su il numero, il chip sulla scarpa, elimino la maglia pesante dallo zainetto, la giornata sembra buona, qualche nuvola, ma la temperatura è perfetta! Sono tranquillo.
Bon, è ora, si va alla partenza, brefing, qualche secondo di silenzio per le vittime del terremoto giapponese, e poi conto alla rovescia trois, deux, un, via si parte! 1900 pazzi colorati che trottano sul prato.
Dopo esserci sgranati su un pratone imbocchiamo uno sterrato che segue il contorno dello stagno, sarà un susseguirsi di sterrati, sentieri, boschi, laghi, boschi e boschi l’hogiàdetto? salite, piani, discesa; rampe mai lunghe e mai troppo dure, ma decido di camminarle tutte, è meglio, ho paura di partire troppo forte, mi lascio sorpassare, trovo il mio ritmo, ho bloccato l’orologio sulla schermata con il tempo obiettivo, così vedo solo di quanto sono in anticipo rispetto alle 11 ore sperate per raggiungere l’arrivo, meglio non sapere quanto hai già corso e soprattutto quanto manca!

C’è la gente più strana, chi parte già con la frontale in testa, chi con le ghette quelle alte sotto al ginocchio, uno addirittura vestito da carcerato con tanto di catena e boccione! Che spettacolo! Procedo, arriviamo al primo ristoro al 22 km, c’è il tabellone con il tempo 2he20 forse sono un po’ veloce, riempo il camelback, mangio un po’ di pan de’epices (il pane speziato e con il miele) e bevo coca. Riparto faccio qualche km e tada! Ecco l’intestino! Farò un paio di fermate, già nei giorni scorsi non stava un gran chè bene, complice l’agitazione e adesso forse, la coca cola un po’ fredda.
Ogni tanto attraversiamo delle cittadine, la gente ci fa il tifo, anche se siamo nelle retrovie, i bambini che allungano la mano per darti il cinque, tutto ciò è emozionante. Tuona in lontananza, poi sempre più vicino inizia a diluviare, altro che piogge deboli che davano le previsioni, mi infilo la giacca, alterno fasi corsa e pezzi camminando, sul fango preferisco correre, camminando mi sembra di scivolare di più, arriviamo all’osservatorio di Meudon, si vede la Tour! Ma ce la fanno solo annusare il percorso gira subito a destra e si allontana inesorabilmente! Intorno al 47 km c’è il controllo, verificano che abbiamo la frontale, la coperta di sopravvivenza e il bracciale catarifrangente, toh, sti francesi son seri.
Viene buio, metto su la frontale, non ho mai corso al buio, è bellissimo, tutti i catarifrangenti degli zaini, delle maglie, delle scarpe, davanti a te come la scia di una cometa ti guidano nel buio, basta che tutti facciano la strada giusta! Arrivo al 2° ristoro, bene, c’è anche qualcosa di caldo, il tè te lo fanno li sul momento con la bustina, è bollente! Leggo i messaggi di Vilma (mia moglie) che mi segue online e mi incoraggia, le telefono e mi dice di non mollare, e chi molla! 55km sono passati, dai Guido il prossimo ristoro è a 18km bene, mi cambio la maglia e mi metto la maglia asciutta, ora va meglio, riparto. Macino km, passo e mi ripassano più o meno le stesse persone, vado al ritmo giusto, probabilmente non c’è la farò in 11 ore ma in tempo massimo sì! Ecco l’ultimo ristoro, trovo Carlo uno del gruppetto che era accampato vicino a noi prima della partenza, ci facciamo coraggio uno con l’altro, dai mancano 10km! Ri-piove preferisco rimettermi la giacca, gli dico di incamminarsi, tanto la Tour è la, si vede, manca poco! Arrivo sul lungo Senna corro ancora bene a parte le vesciche sotto i piedi, non sono le scarpe zuppe di pioggia, sono proprio le vesciche, dai, dai che è quasi finita, affianco un francese scambiamo quattro chiacchere, il percorso è un su è giu di scalini e ponti, stiamo correndo persino forte, recuperiamo anche posizioni. Raggiungo Carlo e mi metto a camminare con lui, incomincio a essere candito, non riesco a stargli dietro al suo passo di camminata, quindi ogni tanto mi tocca corricchiare, quando siamo in prossimità della Tour lui allunga, salgo gli scalini, attraverso la strada, sono sotto è fatta, biglietto per l’ingresso e via, gli scalini volano, 300 e passa scalini vanno via come niente, lo striscione! è FATTA!
Che bello, mi merito una birra!

Ottanta km ho fatto O-T-T-A-N-T-A km fino a qualche tempo fa, lo ritenevo impossibile. Facciamo due foto con Carlo poi ci incamminiamo verso l’ascensore, scendiamo e andiamo a farci una meritata doccia bollente. Fa troppo caldo nello spogliatoio, mi sento svenire, vado in palestra, e mi svacco, va un po’ meglio, arrivano gli altri del suo gruppetto, usciamo appena fuori mi sento di nuovo svenire, mi appoggio al muretto, chiamano quelli del soccorso, torno in palestra, mi sdraio alzo le gambe, mi misurano la pressione, mi danno un bicchiere di té, è solo un calo di zuccheri, mi rialzo va decisamente meglio, piano piano mi avvio, Siamo tutti stanchi , camminiamo che sembra la notte deo morti viventi, per andare in albergo (1km) è meglio che prendo un taxi. Sono le 3e1/2 quando mi metto nel letto, faccio fatica ad addormentarmi, mi fa male tutto, forse anche i capelli, la testa piena di immagini, sensazioni e momenti tutti concentrati, stanco ma felice!
Ora, quale altro limite supererò? anzi no, quale obbiettivo mi porrò??

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Guidino
Chi sono? Sono uno a cui piace la montagna, a piedi, con gli sci, in bici e ora anche di corsa.
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