mercoledì 27 agosto 2014

Mini Tour del Beaufortain

Ovvero “non seguire la strada, creala”

Io e Cri abbiamo solo tre giorni e mezzo, da passare in giro per rifugi, decidiamo di far visita al Beaufortain, cerco su internet un po’ di informazioni, trovo il Tour del Beaufortain . E' troppo lungo, decidiamo di fare a modo nostro e di tenerci sulla parte sud del massiccio, verso la Pierra Menta. Prenotiamo quindi i seguenti rifugi : nell’ordine Refuge des Arolles, Refuge de Presset, Chalet de l’Alpage, in qualche modo li uniremo!

1° giorno

Partiamo Giovedì mattina 
di buonora, lasciamo la macchina a Le Planay (m.1207), appena oltre Arêches, alle 8e30 siamo già in cammino, ci dirigiamo sulla strada asfaltata per qualche centinaio di metri fino ad una piccola borgata, per infilarci su un sentierino che sale subito ripido in mezzo ai prati, seguiamo le indicazioni per il Pas de l’Âne (m.2371), si alternano tratti di strada sterrata a tratti di sentiero, fino ad arrivare ad una baita dove un cagnolino non vede l’ora di farsi fare le coccole. Compriamo una toma di capra e proseguiamo sul sentiero fino al Passo. Ci sono nuvoloni che vanno  e vengono, e addensamenti sui rilievi, che ci fanno desistere dall’effettuare la cresta verso la cima della Grand Journée, ma non quella di effettuare l’ascensione alla più vicina cima del  Mirantin (m.2460). Andiamo in cima e ritorniamo al colle, dal Pas de l’Âne scendiamo dalla parte opposta, ma arrivati ad un colletto, invece di seguire la traccia ufficiale per congiungersi al Tour de Beaufortain, pieghiamo decisamente verso SudEst  e scendiamo per una traccia (non segnata sulla nostra cartina 1:50000 ma segnata sulle openstreetmap del GPS
J) ricongiungendoci alla traccia del Tour, risparmiando un po’ di metri di dislivello e qualche km. Ci dirigiamo ora in salita per il Col des Lacs (m.2251), facciamo pausa, la tometta si rileva ottima! Riprendiamo il cammino, passando in mezzo ad una serie di laghetti, alcuni del diametro di pochi metri, per poi inoltrarci in una distesa di mirtilli, alcuni al punto ottimale di maturazione.
Giungiamo su di una strada sterrata che abbandoniamo dopo poco per risalire al col de la Bâthie (m.1889), dal quale, dopo aver contemplato il panorama, scendiamo e risaliamo l’ultima erta che ci porta al panoramicissimo Refuge des Arolles (m.1908), nel bel mezzo degli impianti di sci. Ci beviamo una bella birra sugli sdrai della terrazza, contemplando il Monte Bianco che finalmente si fa vedere dopo essersi nascosto tutto il giorno nelle nuvole.
Si cena alle sette, durante la cena, arrivano i concorrenti del vertikal, che qui in Francia si chiama montée sèche, qui ad Arêches ci sono una serie di percorsi segnati apposta per il trail, con tanto di difficoltà con i colori delle piste da sci. Menù : Vellutata di Zucca e Carote, Lasagne al forno con Beaufort, Formaggi, Creme fraiche con Lamponi.
Dati: Distanza 17km Dislivello 1700m+ 978m+

2° giorno

Colazione con ottima marmellata di mirtilli (ovviamente!), e poi partenza direzione


Refuge de Presset, da dove partiamo si vede la Pierra Menta, oltre la cresta all’orizzonte sembra lontanissima, speriamo! La giornata è spettacolare, non una nuvola, fa freschino, nelle zone d’ombra c’è la brina, passiamo al Chalet de l’Alpage dove dormiremo domani, e poi in discesa verso il lago di Saint Guerin (m.1557), qui un nuovo sentiero ed una passerella ad una campata sola in stile Himalayano ci risparmiano il giro del lago. Si ricomincia a salire, incrociamo un paio di volte la strada che porta al refuge de Coin, passiamo nei suoi pressi tenendoci alti e dirigendoci verso il Col de Coin (m.2398), dove dopo un’ultima rampa, ci si schiude lo spettacolo della Pierra Menta e del Monte Bianco (in realtà si vede solo la Aguille de Bionassey e il Dome de Gouter). Scendiamo dal versante opposto e prendiamo a dx il sentiero che prima in piano e poi in discesa ci porta al Lac d’Amour (m.2248) sotto la Pierra Menta, dove facciamo sosta pranzo.
Dopo un meritato riposino risaliamo su ripide praterie ai piedi della Pierra Menta fino a raggiungere le Passage de Tutu o le Passeur de Mintaz (m. 2574) , da qui vediamo la nostra meta il Refuge du Presset (m.2514) , che non è come lo avevo visto in foto! Perché è nuovissimo! Scendiamo veloci dallo stretto colle e prima di salire al rifugio ci fermiamo ancora a contemplare le montagne con il sottofondo le campanelle delle pecore alla Cri piace un casino. In 10 minuti siamo al rifugio, bellissimo, peccato che i bagni siamo guasti e bisogna usare quelli fuori, la sala da pranzo e lunga e stretta con due vetrate per parte, una da sul lago de Presset, l’altra verso le montagne della Vanoise. Birretta, sfogliando libretti di itinerari e cartine per decidere il percorso di domani, trovato! Breche de Parozan, è lei! E il dopo che è un po’ vago.
Menu: Cruditèe con Vinaigrette spettacolare!, Spaghetti alla Carbonara (veramente ben fatti), Formaggi, Pere al cioccolato fondente fuso.

Dati: Distanza 21,2 km Dislivello 1785m+ 1164m-


3° Giorno


Ci alziamo con la nebbia, puntiamo al Col du Fond (m.2671) dove troviamo una
guardia forestale a cui chiediamo lumi sulla Breche de Parozan, dice che “sì non ci sono problemi è un po’ ripida la discesa e oggi c’è la  nuvolaglia” peccato che non ci dice che l’attacco del sentiero è subito lì appena sotto il colle, così noi scendiamo e risaliamo a caso sul ghiaione, portandoci alla base della parete dell’Aguille du Presset, dove troviamo la traccia e anche dei bolli fucsia, arriviamo alla breche (m.2663), ci soffermiamo un attimo a guardare gli stambecchi, ci copriamo e poi giù, sì ripido è ripido, ma non sa che ha a che fare con il Re dei ghiaioni e la sua Principessa J, arriviamo ai prati e continuiamo a seguire i bolli fucsia, in realtà si spostano più a dx in direzione Nord, decidiamo di seguirli, da qualche parte porteranno, proseguono in leggerissima discesa a mezzacosta sul versante che degrada sul lago di Roseland, che data la nebbia non si vede, ad un certo punto in mezzo ad un prato li perdiamo, non è ripido. Quindi dopo aver consultato il gps e visto che il sentiero del GR5 è poco distante puntiamo in discesa e in pochi minuti troviamo il sentiero (scoprirò poi confrontando tracce varie trovate in internet che i bolli fucsia sono probabilmente dell’Ultra
Trail del Beaufortain), giriamo a sx SudOvest e con qualche Sali scendi ed ultima picchiata arriviamo nei pressi del parcheggio Treicol (m.1695), luogo di partenza per il Refuge du Presset. Finalmente vediamo il lago, dalla nostra cartina risulta una strada sterrata e un sentiero che portano verso la cresta e il Passage de La Charmette, che ci permetterebbe di scollinare e tornare sul lago di St. Guerin. La strada la troviamo, il sentiero non tanto, puntiamo un palo della teleferica e per prati ci portiamo quasi sulla cresta dove troviamo una sterrata, quando siamo vicini alla cresta tiriamo su dritti nuovamente per un prato e giungiamo finalmente in cresta (alla fine è stato meno  peggio di quanto pensassimo), la seguiamo (ovvero seguiamo il sentiero che la percorre) in direzione Sud, fino a da arrivare al Passage de Ta Charmette (m.2058). Da qui scendiamo sul versante Ovest, fino a prendere la strada che ci riporta alla diga del lago di St. Guerin, dove c’è anche un
chiosco! Cri mangia un ghiacciolo!! Io prendo una Coca, mangiamo qualcosa e ci riposiamo un po’ sulle panche. Ripartiamo attraversando la diga e il versante Ovest del lago e riprendendo in salita il sentiero fatto ieri in discesa, in un’oretta arriviamo allo Chalet dell’Alpage (m.1977), pare essere un ristorante da buongustai, pardon da gourmet!
Il locale è molto confortevole, dopo esserci docciati, ci meritiamo la nostra birretta, ci porta dei crostini con una gustosa salsina mentre attendiamo la cena. Menu: Vellutata di zucca, Tarte de Beaufort con insalata e patatine fritte (doppia dose), Io Tiramisù ai mirtilli e Cri Crostata ai mirtilli e lamponi.

Dati: Distanza 23,1 km Dislivello 1310m+ 1852m-

4° Giorno


Breche de Parozan
Stanotte  è piovuto e in alto sopra I 2000 è nevicato, la Breche de Parozan fatta ieri è imbiancata, ci è andata bene, percorrerla  oggi sarebbe stato interessante! Ce la prendiamo con calma sveglia alle 8, colazione e poi giù lungo la pista da sci, ci fermiamo alla Tête de Cuvy (m.1991), alla tavola di orientamento, le nuvole nascondono quasi tutte le cime, proseguiamo fino all’arrivo della seggiovia che sale da Arêches, è in funzione! Su un volantino abbiamo letto che la tengono aperta solo tre giorni alla settimana per non stressare le mucche che pascolano! Vuoi mettere! Che poi il Beaufort viene male. Ci infiliamo in un bosco fittissimo, il sentiero ha una pendenza perfetta, in poco tempo  arriviamo sulla strada asfaltata, evitiamo una serie di alveari e siamo alla macchina.

Dati: Distanza 7,8 km Dislivello 127m+ 877m-

Che bel giro! Valloni diversi, torrenti, laghi, stambecchi, camosci, marmotte, una volpe, rifugi confortevoli, cibo ottimo! Il tempo ci ha accompagnato, bisogna tornarci, a fare il giro completo o magari l’ultra trail del Beaufortain, magari…

About Me

Guidino
Chi sono? Sono uno a cui piace la montagna, a piedi, con gli sci, in bici e ora anche di corsa.
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Spirito Trail

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