domenica 2 novembre 2008

"Juley"

E già qualche giorno che sono a casa, devo ancora riordinare le idee, ma il viaggio è stato semplicemente fantastico, i posti, i paesaggi, la gente, una parola su tutte “Juley” (pronuncia giulé) in Ladako significa Ciao, Benvenuto. Tutti ti salutano, bimbi, anziani, donne e uomini, accompagnando il “Juley” con un sorriso sincero, sono gente semplice, pastori, contadini, con il viso segnato dagli anni, dal freddo, dal sole delle alte quote.

Vedono passare 20 persone colorate, con i pantaloni attillati, su biciclette scintillanti, ti fanno un cenno con la mano “Juley”, incroci bimbi con il moccolo al naso dal freddo che fa, “Juley, juley”. Ragazzini con le loro divise scolastiche, tutti uguali, mentre percorrono magari chilometri per arrivare a scuola, “Juley, juley”

Ho recuperato la maggior parte delle foto dalla scheda bruciata, vi allego qualche scatto, l’ultimo km del Kardung La, la foto del sottoscritto con il cartello sulla cima, il monastero di Lamayuru, un tratto tra Drass e Sonamarg.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bè complimenti per l'impresa!!!!
Come al solito avverti quando fari le diapo .
Ciao
Geo

massimo ha detto...

Grande Guido!!!!! mi hai fatto rivivere il viaggio fatto assieme, ah...
Ciao
Massimo

Anonimo ha detto...

Beh se dovessi iniziare a sentire nostalgia del viaggio prendi la bici e vai a farti una pedalata sulla strada che da Volvera va'verso Candiolo: li' ci sono delle simpatiche ragazze che quando passi ti urlano più o meno la stessa cosa... "Ciulè!Ciulè!"

Charlie

Anonimo ha detto...

mi mandi qualche foto di pastori? un'amica che è stata da quelle parti per un trekking quest'estate mi ha mandato quelle delle pecore da mettere sul mio blog!

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Guidino
Chi sono? Sono uno a cui piace la montagna, a piedi, con gli sci, in bici e ora anche di corsa.
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